Sinfonie nello spazio e nel tempo

 
 

La legge di relatività di Einstein ha cambiato il nostro modo di intendere la Natura, ha mostrato che le nostre percezioni sono ridotte e limitate, che la profonda essenza di ciò che esiste è molto diversa da come la immaginiamo. Basti pensare allo spazio e al tempo, creduti immutabili per millenni, ma che oggi sappiamo essere in costante dilatazione e contrazione, modificando lo scorrere della nostra vita senza nemmeno che ce ne rendiamo conto. Come una sinfonia prima densa e poi diluita, come una melodia sempre più fitta e poi rarefatta, così si comporta anche la struttura quadridimensionale dell’Universo in cui viviamo. Questa situazione può sembrare caotica, ma segue invece un ordine ben preciso. La legge di relatività costituisce di fatto una teoria dell’assoluto: le differenti percezioni sono dovute ai diversi sistemi di riferimento, ma noi sappiamo muoverci da uno all’altro e possiamo dunque avere un’unica visione d’insieme. La musica ci aiuta a comprendere questo concetto, quando i passaggi armonici costituiscono parti diversi e complementari di un unico grande disegno sinfonico, che noi possiamo comprendere, studiare e apprezzare.

 
 
Simone Iovenitti
Nato a Milano e da sempre appassionato di musica e alpinismo, decide poi di dedicare i propri studi all’astrofisica. Dopo la laurea magistrale in fisica lavora sul lensing gravitazionale e sulla polarizzazione del fondo cosmico a microonde lungo la strada del dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano. Attualmente è concentrato sul progetto ASTRI dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e si impegna nella divulgazione della scienza tramite l’associazione “PhysicalPub” per continuare a coltivare e trasmettere la passione per le stelle.
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18 SEGMENTI AL RE DEI TELESCOPI

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Lo spettro dell’atmosfera di un esopianeta secondo il JWST